Epoca Romana


Testaccio in età Romana

La piana del Testaccio si estende per circa 600.000 mq, è delimitata a ovest e a nord dal fiume Tevere, a est dalla via Marmorata e a sud dalle mura aureliane, e presenta un tessuto urbano ricco di testimonianze storiche. A partire dal II secolo a.C, quando l’antico approdo di Roma presso il Foro Boario divenne insufficiente per i bisogni cittadini, la piana del Testaccio fu destinata alla costruzione di un nuovo porto, l’Emporium, e della cd. Porticus Aemilia, tradizionalmente indentificata con i più antichi magazzini connessi al porto fluviale o forse con i Navalia, le antiche darsene militari. Successivamente, nel corso dell’età repubblicana (II-I secolo a.C.), vennero realizzati edifici per la conservazione e l’immagazzinamento delle merci (Horrea Galbana, Lolliana, Seiana ecc.). In età imperiale (I-III secolo d.C.) il quartiere e i magazzini vennero ristrutturati e ampliati e venne realizzata una grande discarica controllata di anfore olearie (Monte dei Cocci o Monte Testaccio). Il Testaccio diventa il quartiere commerciale di Roma antica. Ai confini meridionali del rione, lungo le mura aureliane, che segnano nel III secolo d.C. l’inclusione del quartiere commerciale nella città murata antica, si incontrano la Porta San Paolo e la Piramide di Caio Cestio, sepolcro risalente al I sec. a.C., poi inglobata nelle fortificazioni. Le mura rimangono nel tempo un forte elemento urbanistico che segna ancora oggi il confine ideale fra centro storico e città contemporanea.