La Giunta municipale individua, già nel 1872, all’indomani dell’entrata delle truppe italiane a Roma, l’area di Testaccio come sede ideale per la realizzazione di un moderno quartiere industriale e commerciale per le sue caratteristiche topografiche: una pianura lungo il fiume, non soggetta a inondazioni, attigua ma esterna al centro urbano, collocata sull’asse ferroviario Roma-Civitavecchia.
I lavori tardano a avviarsi per l’intensa speculazione edilizia, tanto che la prima stentata fase di edificazione si ha solo 10 anni dopo, a partire dal 1883. Il nascente rione Testaccio si presenta al XX secolo senza infrastrutture e con pochi e desolati edifici-dormitorio, in cui si accalca una popolazione di operai, braccianti, immigrati e disoccupati in condizioni di vita disagiate: il progetto di quartiere operaio modello è fallito.
Saranno gli abitanti, nei primi 20 anni del ‘900, a risollevare le sorti del territorio, animando con una partecipazione straordinaria le esistenti istituzioni di assistenza educativa, culturale e

sanitaria, dando vita al Comitato per il miglioramento economico e sociale di Testaccio, che testimoniail raggiungimento di un forte senso di identità popolare e della volontà politica di determinare lo sviluppo di Testaccio.
Nel sindaco Ernesto Nathan il Comitato trova un interlocutore: nel 1912 il Comune stipula una convenzione con l’Istituto romano case popolari per l’edificazione di 30 fabbricati a affitto calmierato, destinati a ospitare 6000 persone. L’impianto abitativo del quartiere si modifica radicalmente, un’edilizia ispirata a moderni criteri di igiene e funzionalità, con ambienti ampi e ariosi, dotati di giardini e locali comuni, che afferma con forza la potenzialità “rieducativa” di migliori condizioni di vita.
Nel 1921 Testaccio ottiene il titolo di rione e all’epoca fascista risale anche il completamento del paesaggio urbano dell’area, con la realizzazione di un’edilizia residenziale destinata al ceto impiegatizio, che introduce l’elemento borghese nella storica estrazione popolare del quartiere.

 

(A. Ancona)

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